Food trend e life style: le nuove tendenze alimentari dei consumatori nel 2017
Tendenze alimentari 2017: la codivisione dell’esperienza del cibo
Il cibo appassiona tutti perchè porta con sé idee positive come la convivialità e la condivisione. Una delle tendenze alimentari per questo 2017 non è una novità ma una vecchia conoscenza. La “condivisione dell’esperienza del cibo” avviene sempre di più on line. Basta farsi un giro su Instagram (il più popolare social di condivisione di immagini) per rendersi conto del fenomeno. Sono più di 123 milioni le foto condivise con l’hashtag #foodporn e 85 milioni quelle con l’hashtag #instafood. La gente ama fotografarsi e farsi fotografare col proprio cibo preferito. Il risultato di tutto questo è che le mode e le tendenze si mescolano e si contaminano e i trend, non solo quelli alimentari, diventano popolari in un attimo in tutto il mondo grazie al fenomeno dell’emulazione.
Anche se la realtà italiana in fatto di alimentazione e cultura del cibo è solida e ben radicata nelle sue tradizioni, non rappresenta un’eccezione a questi fenomeni di “contaminazione culturale”. Il consumatore italiano infatti è uno dei più social nel panorama europeo e internazionale e uno dei più sensibili a queste manifestazioni e attività “sociali”. Un esempio di questo fenomeno è l’esperienza e l’invenzione tutta australiana del Freakshake che siti specializzati come The Fork inseriscono tra le 9 tendenze alimentari per questo 2017.
Il freakshake: “everything but the kitchen sink”*
Negli ultimi tempi su questo blog abbiamo parlato di intolleranze, benessere, stili di vita e comportamenti alimentari alternativi. Ora voglio parlare con te dei trend alimentari per questo 2017. The Fork** e molti food blogger nazionali scommettono che quella del freakshake sarà una delle tendenze alimentari più popolari per questo 2017.
*modo di dire anglosassone che potremmo tradurre con: “tutto tranne che il lavandino della cucina” per indicare una cosa in cui non manca niente.
**brand di TripAdvisor è la piattaforma leader in Europa per le prenotazioni on line di ristoranti con più di 12 milioni di visire mensili.
Ma che cos’è il freakshake?
Nato come idea di marketing su Instagram, il freakshake non è altro che un milkshake formato extra large. Patissez, una pasticceria di Canberra, cercava un modo per aumentare i “like” e attirare l’attenzione sul popolarissimo social media delle immagini e sembra esserci proprio riuscita. La proprietaria ha dichiarato che l’idea del freakshake le sia venuta per spingere le persone a fotografarli e a postarli sui social più che a mangiarli (operazione tra l’altro molto complessa). Risultato: decine di migliaia di followers su Instagram e Facebook, un marchio registrato (FreakShakes), un franchise avviato.
Quando il sonno della ragione genera “mostri”
Freak in inglese può essere tradotto in vari modi: mostruoso, stravagante, eccentrico, strano e fidatevi, sono tutti aggettivi che ben si adattano a questa invenzione “down under”! Questo mostro di dolcezza è un “mangia e bevi” dalle proporzioni assurde. E’ indulgente, decadente, ricco, strabordante, stravagante. Alla base di frappè infatti si aggiunge tutto quello che la fantasia possa immaginare. L’importante è ESAGERARE e le persone fanno la fila per ore fuori dalle porte dei locali che lo propongono solo per una fotografia!
C’è da dire che l’Italia è la patria del gelato artigianale, ambasciatore della nostra cultura del cibo nel mondo e per questo dovremmo avere gli “anticorpi” necessari per affrontare questo nuovo fenomeno social. Ma c’è da scommettere che, soprattutto tra le nuove generazioni, più dinamiche sui social e più attente e sensibili alle mode che vengono dall’estero, il freakshake potrebbe prendere piede.
Per incontrarsi la piazza è sempre più digitale
La Rete è sempre più importante nelle scelte, non solo alimentari dei consumatori. La maggior parte degli stimoli e delle informazioni che ricerchiamo prima delle nostre “esperienze d’acquisto” provengono da internet. Blog, social network, forum, siti e app sono gli strumenti più popolari e preferiti, soprattutto dai giovani, per ricercare informazioni e notizie.
Che sia per merito o per colpa del web sta di fatto che il consumatore con cui le aziende hanno oggi a che fare, con cui si devono relazionare è, rispetto a ieri:
- più informato;
- più competente;
- più esigente;
- più attento.
Ma il boom della ricerca di informazioni nella “piazza digitale”, non ha coinvolto solo i consumatori. Chi produce, distribuisce, rivende beni e servizi per il consumo e non è rimasto a guardare, ne ha trovato sicuro beneficio. Ad oggi, le aziende che decidono di diventare protagoniste attive in questo gioco riescono a fidelizzare e intercettare il consumatore perchè sono:
- più informate sui movimenti del mercato;
- più attente alle esigenze e alle richieste della clientela -presente e potenziale-;
- più consapevoli della necessità di essere presenti ed attivi nella piazza digitale;
- più reattive nel trovare le risposte e le informazioni più giuste per intercettare i desideri del consumatore e relazionarsi direttamente con lui.
Avere una buona presenza web quindi aiuta ma non può mai prescindere dalla professionalità e dalla passione. Senza queste due qualità si va di certo poco lontano. Intercettare tempestivamente le mode e i desideri (anche quelli superflui) del consumatore è ormai imprescindibile. In un epoca dove “le cose superflue sono le uniche nostre necessità” anche un freakshake può fare la differenza.