TORRONE, quante storie! Noi di Rigato lo facciamo così
TORRONE, specialità tipica italiana
Oggi parliamo di uno dei dolci più tipici ed amati del periodo natalizio. Il torrone è una specialità vanto di molte regionie città italiane che se ne contendono, a volte anche aspramente, la paternità. Sardegna, Lombardia, Calabria, Abruzzo, Sicilia, Veneto chi avrà ragione?
Varietà e Ingredienti Principali
Di ricette ce ne sono molte, perchè molti sono i luoghi in cui viene prodotto. Il torrone si presenta in due varietà: Torrone Duro (Friabile) e Torrone Morbido (Tenero). Gli ingredienti base della lavorazione classica sono: Albume, Miele e Zucchero. A variare, nelle differenti tradizioni, è il rapporto (la proporzione) tra questi ingredienti e l’utilizzo della frutta secca. Se Mandorle, Noci, Arachidi, Nocciole e Pistacchi la fanno da padrone, sul mercato si possono trovare torroni più “innovativi e moderni” con aggiunte di cioccolato, frutta candita e varie aromatizzazioni. La presenza della frutta secca fa del torrone un alimento adatto a vari regimi alimentari. Vitamina E, Calcio, Sali Minerali, Fibre e Acidi Grassi sono alcuni dei principali nutrienti presenti in questo tipico dolce natalizio. Una nota dolente? E’ un dolce e come tale è un alimento dall’elevato apporto energetico (ca. 400 cal. x 100 gr.).
Breve storia e origini misteriose
Di certo vi è solo che il torrone ha una storia secolare se non addirittura millenaria… ma le sue origini rimangono avvolte nel mistero.
Alcuni affermano che sia un dolce di provenienza araba, altri ne attribuiscono la paternità alla cultura sannitica, altri ancora a quella cinese.
Una delle storie più affascinanti unisce il torrone alla città di Cremona.
Cremona e il Torrone
Questa città lombarda è conosciuta come la “città delle 3 T”: Turòon, Tùras, Tetàs… detto in italiano: Torrone, Torrazzo e… Tettone!
I cremonesi affermano che il torrone fece la sua comparsa per la prima volta nella loro città in occasione del banchetto per le nozze tra Francesco I Sforza e Bianca Maria Visconti e che nome e forma del dolce derivino dal Torrazzo, la torre campanaria simbolo della città.
Ma siamo in Italia, poteva finire così?!?
Certo che NO!!!
Molti mettono infatti in dubbio questa versione dicendo che non sia altro che una trovata pubblicitaria di inizio ‘900.
Una Ricetta per Voi
Abbiamo chiesto a Luigino Rigato, che lo produce da oltre 40 anni, una ricetta facile e adatta per una preparazione domestica da condividere con i lettori di questo blog.
INGREDIENTI
- 100g di sciroppo di glucosio
- 100g di zucchero semolato
- 100g di miele (meglio se di acacia)
- 2 albumi
- 300g frutta secca a piacere
PROCEDIMENTO
Preriscaldare il forno a 180° C. Quando il forno avrà raggiunto la temperatura desiderata far tostare la frutta secca privata del guscio per ca. 3/4 minuti.
Montate a neve ferma con una frusta gli albumi.
Mettete in una casseruola lo sciroppo di glucosio, il miele e lo zucchero portando lentamente il composto ad una temperatura di 141°C avendo cura di mescolare delicatamente il composto una volta che lo zucchero semolato si è sciolto.
Quando il composto di sciroppo, zucchero e miele ha raggiunto la temperatura desiderata va tolto dal fuoco e si aggiungono gli albumi montati. Mescolare le due masse con una spatola e con un movimento circolare dall’alto verso il basso per avere cura di non smontare il composto.
Prima che il composto sia completamente amalgamato aggiungere la frutta secca tostata ancora calda e finire di mescolare.
Versare il composto in uno stampo foderato di carta forno e lasciare raffreddare per il tempo necessario. Se vogliamo tagliare il prodotto non dobbiamo aspettare il completo raffreddamento della massa, ma dobbiamo operare il taglio quando questa ha raggiunto una temperatura di ca. 40°C.
Conservare in luogo asciutto e fresco avendo cura di avvolgerlo con pellicola trasparente o foglio di alluminio.